Controffensiva Ucraina: il punto della situazione
Un riassunto della controffensiva fino ad oggi, la situazione attuale e possibili sviluppi
A che punto è la controffensiva?
Una domanda difficile ma fondamentale per comprendere gli avvenimenti delle ultime settimane.
Innanzitutto, che tattiche vengono impiegate?
Inizialmente gli ucraini hanno tentato uno sfondamento con brigate meccanizzate svolto come da manuale, ma questo ha portato alle famose perdite della 47ª brigata (i Leopard ed i Bradley che si vedono riproposti ciclicamente da più di un mese dalla propaganda russa).
Nonostante le perdite in termini di personale siano state ridotte al minimo grazie agli equipaggiamenti occidentali, questo primo fallimento ha portato ad una revisione totale del metodo utilizzato per assaltare le posizioni russe.
Al momento attuale, la tattica è molto simile a quella utilizzata per la liberazione dell'oblast di Kherson, ma ottimizzata: mentre a Kherson gli ucraini puntavano quasi solo a colpire la logistica, ora l'approccio è molto più complesso sia a livello tattico che a livello strategico.
Come funziona a livello tattico?
Dal punto di vista tattico, l’approccio ucraino si può dividere in 5 punti:
-1 pressione sulle prime linee: gli ucraini avanzano fino a quando le forze russe sono costrette a richiedere l'intervento dell'artiglieria;
-2 ritirata tattica: nel momento in cui l'artiglieria apre il fuoco, le forze ucraine si ritirano su posizioni che permettono loro di subire meno perdite possibili;
-3 controbatteria/esaurimento munizioni: dopo il ritiro tattico delle truppe, l'artiglieria ucraina inizia a dare la caccia all'artiglieria russa, con un rateo di successo estremamente elevato;
Nelle ultime settimane, intere batterie di artiglieria sono state spazzate via da attacchi di precisione con missili GMLRS lanciati da HIMARS/M270 e proiettili ad alta precisione Excalibur, ora sparati anche da semoventi CAESAR e non solo da M777
Alcuni esempi di questi attacchi:
Queste operazioni proseguono fino a quando le batterie non vengono distrutte o finiscono le munizioni, in entrambi i casi viene azzerata la loro efficacia.
-4 assalto in forze: a differenza del primo punto, qui le forze spingono con molta più decisione. Da notare inoltre che diversi soldati sia ucraini che russi riportano che questi attacchi avvengono solitamente di notte, dove gli ucraini godono di un vantaggio sostanziale grazie ad un maggior numero e qualità di ottiche per la visione notturna e termiche. Nel caso le linee russe siano ancora ben difese, gli ucraini decidono di volta in volta se vale la pena ricominciare questo processo da capo o se conviene ritirarsi per provare altrove oppure per permettere all'artiglieria di ammorbidire ancora di più le linee.
-5 drone harassment: in tutte queste fasi, la dotazione capillare di droni permette di condurre continui attacchi lanciando granate e droni kamikaze contro le posizioni russe, demolendo le capacità difensive ed il morale delle unità bloccate nelle trincee.
Come funziona a livello strategico?
A livello strategico, gli ucraini stanno sfruttando il vantaggio notevole in termini di asset ISTAR (Intelligence, Survelliance, Target Acquisition, Reconnaissance) per mappare e colpire le linee di rifornimento, centri logistici e punti di comando russi.
A riguardo, sono particolarmente degni di nota l'attacco ai ponti dello stretto di Chongar, l'eliminazione del maggiore generale Sergei Goryachev, capo della 35ª Armata, l’eliminazione del vice comandante del distretto militare meridionale tenente generale Oleg Tsokov e ultimo ma il più importante, l’attacco al ponte di Crimea
Il recente aumento di depositi distrutti è inoltre causato dalle nuove tattiche: mentre prima i depositi venivano mantenuti al di fuori del raggio di tiro degli HIMARS, l'arrivo degli Storm Shadow rappresenta una grossa minaccia per gli snodi logistici, vedesi la distruzione di uno dei più grossi HUB logistici a Rykove. Questo rappresenta un enorme problema per la logistica russa:
la logistica è costretta a portare più munizioni alle forze al fronte per contenere le avanzate tattiche ucraine;
Per compensare l’aumento del fabbisogno giornaliero di munizioni, le forze russe sono costrette a stabilire nuovi depositi più piccoli e dispersi (ma questi sono a portata degli HIMARS/M270 ucraini);
per mantenere riforniti questi depositi, è necessario un traffico maggiore da parte della logistica russa;
un aumento del traffico rende i depositi e gli snodi logistici più evidenti agli asset ISTAR ucraini;
gli ucraini possono carpire più informazioni sulla rete logistica russa e sulle posizioni delle batterie d’artiglieria analizzando i movimenti di mezzi e rifornimenti;
gli ucraini hanno molti più bersagli fra cui scegliere e da colpire, aumentando il quantitativo di munizioni necessarie per difendere le posizioni.
Questo è sostanzialmente un processo a feedback positivo, limitato solamente dal numero di munizioni disponibili agli ucraini e dal numero di batterie che rimangono ai russi nel settore.
Il danneggiamento del ponte sullo stretto di Kerch, i danneggiamenti dei ponti sullo stretto di Chongar inoltre allungano in maniera considerevole il quantitativo di strada che la logistica russa deve percorrere per mantenere le prime linee rifornite (un esempio pratico è disponibile qui). È inoltre importante notare che la logistica russa si basa principalmente su rotaia e la combinazione Storm Shadow/ponte di Crimea danneggiato rappresenta un problema enorme:
se la logistica su rotaia russa porta i rifornimenti in Crimea, i siti dove questi vengono trasferiti da rotaia su gomma sono soggetti a possibili bombardamenti.
per evitare di essere colpiti, il trasferimento deve avvenire fuori dal raggio d’azione degli Storm Shadow o su territorio russo, il che significa che dovrebbe avvenire nella regione di Rostov e transitare sulla parte automobilistica del ponte di Crimea, cosa non più possibile.
Panoramica perdite:
NB: i dati sulle perdite di personale sono il risultato di indagini nostre in cui utilizziamo fonti locali (contatti diretti con medici nelle retrovie, testimonianze dirette e indirette da soldati al fronte e comunicati ufficiali quando disponibili)
Mentre la propaganda russa cerca di far sembrare la controffensiva ucraina un fallimento totale e che starebbe costando perdite devastanti alle forze armate ucraine la situazione reale è ben diversa: le forze russe stanno subendo in media molte più perdite rispetto agli ucraini nonostante siano sulla difensiva.
NB: questi dati fanno riferimento a tutta la linea di contatto, da Kherson a Kupyansk. Il margine d’errore su questi numeri dati la nebbia di guerra e la difficoltà nel avere dati certi da certe aree del fronte fa sì che il margine d’errore per questi numeri sia abbastanza elevato, in ordine del 20/25%.
Le perdite ucraine dall’inizio della controffensiva sono sicuramente pesanti, con circa 4/5k morti dall’inizio delle operazioni e almeno 6k feriti. Le perdite ucraine rimangono però molto inferiori a quelle russe: usando le stesse metodologie usate per la parte ucraina (anche se con molte più difficoltà, il margine d’errore è leggermente più alto), contiamo almeno 9/12k morti e 15/17k feriti per le forze russe.
Questo può sembrare strano, ma il trend è confermato anche dalle perdite visivamente confermate da Oryx (lista delle perdite russe disponibile qui, lista delle perdite ucraine disponibile qui) della quale abbiamo prodotto un riassunto visibile qui sotto (le date non coincidono esattamente con quelle dell’inizio della controffensiva ma queste sono le pagine che sono state salvate e sono consultabili su http://web.archive.org/).
Nonostante i russi siano sulla difensiva, i dati evidenziano che le forze Ucraine stanno infliggendo perdite sproporzionate in termini di carri armati, di veicoli per il combattimento della fanteria, artiglieria e veicoli leggeri, tutti mezzi utilizzati attivamente sul fronte per contrastare gli assalti ucraini.
Gli ucraini, dal canto loro, stanno subendo più perdite in termini di mezzi utilizzati per spostare la fanteria sul campo di battaglia. Questo è dovuto sia alla presenza di enormi campi minati russi ma anche al fatto che la fanteria non viene lasciata avanzare da sola ma viene portata fino alle linee russe, come già visto in precedenza anche durante la campagna di Kherson.
Sono particolarmente notevoli le perdite dell’artiglieria russa: nell’arco di un mese e mezzo le forze ucraine hanno confermato di aver distrutto fra il 15 ed il 20% del totale dell’artiglieria russa distrutta ad ora, un incremento sicuramente notevole e che riconferma il cambio di tattiche da parte ucraina. In totale, le forze russe hanno perso l’equivalente di 1.5/2 brigate d’artiglieria in questi 45 giorni
La situazione in certi settori è talmente grave che anche i comandanti russi hanno iniziato a denunciare la cosa.
La situazione oggi:
Al giorno d’oggi (23/07/2023) le forze ucraine mantengono l’iniziativa lungo tutta la linea di contatto. Nella scorsa settimana le forze russe hanno provato a lanciare un contrattacco nella zona di Kreminna, riprendendo la zona della foresta a Ovest della città e arrivando a una manciata di km da Torske, ma questa spinta pare essersi già dissipata per via del fuoco d’artiglieria ucraina che impedisce alle forze russe di manovrare nella zona.
Nella zona di Bakhmut, le forze ucraine sono alla periferia di Klischiivka e Kurdyumivka, complicando notevolmente la difesa russa della città diventata ormai un simbolo per entrambi i lati.
Il fronte sud rimane quello più attivo, nonostante non ci siano grosse avanzate ucraine. In questo settore gli ucraini continuano con successo a logorare le forze russe che pur di non cedere terreno hanno già inviato alle prime linee tutte le riserve disponibili. Su questo fronte gli ucraini invece mantengono in riserva almeno 4 brigate meccanizzate, 2 brigate corazzate e 1 brigata di marines. Queste riserve mobili nelle retrovie ucraine hanno 3 scopi:
sono pronte a sfruttare possibili falle nelle linee russe causate dalla mancanza di personale in maniera uguale a quanto fatto durante la controffensiva di Kharkiv
mantengono impegnate le poche forze russe di riserva, forzandole a muoversi per evitare che una concentrazione di queste forze ucraine possa concentrarsi e sfondare.
ruotare con le forze al fronte per permettere al personale di riposarsi e rimpinguare le perdite di uomini e mezzi in caso queste siano troppo alte.
Il considerevole vantaggio in termini di riserve ucraine nel settore vuol dire che gli ucraini sono in grado di gestire uno scontro di logoramento protratto nel tempo molto meglio rispetto alla parte russa, soprattutto visto che il rateo di perdite è a favore ucraino.
Cosa aspettarsi dal futuro:
Le forze ucraine hanno deciso in seguito ai falliti tentativi di sfondare iniziali di procedere ad uno scontro di logoramento.
Mentre nella zona che va da Kreminna a Kupyansk le forze russe hanno un leggero vantaggio, nella zona di Bakhmut la situazione è rovesciata, ovvero le forze ucraine sono leggermente in vantaggio. Sul fronte sud le forze ucraine sono in vantaggio, soprattutto per quanto riguarda l’artiglieria, e hanno deciso di sfruttare questo per imporre uno scontro di logoramento. Quello che succederà nel prossimo futuro (molto probabilmente fino a metà fine agosto) sarà un continuo di questa guerra di attrito che, grazie all’invio da parte americana di munizioni a grappolo agli ucraini, si prospetta essere solo in grado di peggiorare per le forze russe. Al momento attuale, la mossa migliore per le forze russe per evitare perdite catastrofiche sarebbe una difesa in profondità, sfruttando il più possibile l’aviazione ed i campi minati per infliggere il numero maggiore possibile di perdite agli ucraini. Il problema è che al momento attuale il 90% circa delle forze russe si trovano lungo la linea di contatto e la prima linea di difesa, con il 5% sulla seconda ed il resto sparso fra queste prime due.
Le perdite ucraine nonostante siano elevate rispetto alle altre fasi del conflitto non sono particolarmente problematiche: con altre 4 brigate meccanizzate e 1 brigata d’assalto aereo (almeno) in fase di addestramento/riarmo, le forze ucraine hanno un buon cuscinetto in termini di forze disponibili per eventuali sorprese e per garantire la sicurezza dei propri confini (cosa che non si può dire della Russia, vedesi le incursioni di Belgorod).
Sul termine dell’estate è probabile che vedremo qualche tentativo da parte russa di generare nuove forze per tentare di compensare le perdite, ma questi è improbabile che abbiano effetti sull’esito della controffensiva.
Ogni giorno che passa uno sfondamento delle linee russe in stile controffensiva di Kharkiv diventa sempre più probabile, e una delle aree più deboli al momento attuale è quella di Vasylivka: in zona rimangono solo una manciata di reggimenti e battaglioni principalmente di volontari e una brigata di marines, tutti già logori dopo questo mese e mezzo di scontri senza la possibilità di ruotare fuori dal combattimento. La continua pressione da parte ucraina su Staromaiorske e Orichiv serve principalmente a prevenire un afflusso di rinforzi in zona, ed è probabile che da questa zona parta uno sfondamento sia verso Melitopol (per tagliare i rifornimenti che arrivano dalla Crimea occupata) che verso Enerhodar, per mettere una volta per tutte in sicurezza la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Le azioni ucraine nei pressi del ponte Antonovsky e lungo il delta del Dnepr hanno lo stesso scopo, ovvero impedire alle forze russe di ridislocare unità dalle difese locali a supporto delle operazioni difensive lungo il fronte sud.
Bella analisi, speriamo riuscita/abbiate il tempo di farne altre oltre al lavoro su twitter. Apprezzo il vostro ottimismo, anche se ho paura potrebbe non essere totalmente ripagato